Nella piccola cittadina di Vignola (MO) nello storico scenario del Castello Boncompagni Ludovisi-Sala dei Contrari, si è svolto, giovedì 20 marzo il Convegno sulle possibilità di sviluppo dell'olivicoltura da olio in Emilia.
L'evento è stato organizzato dal CRPV con il contributo della Regione Emilia Romagna nell'ambito della L.R. 28/98 e con la preziosa collaborazione della Provincia di Modena.
Nella mattinata sono stati presentati i risultati del progetto quadriennale, che ha visto coinvolti oltre al CRPV, Istituti Universitari (Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza e Università di Parma, Istituto di Istruzione Superiore 'L. Spallanzani') e di Ricerca (Ibimet - CNR di Bologna). Le diverse fasi della ricerca sono state illustrate da Giovanni Nigro del Crpv lasciando gli approfondimenti delle tematiche sviluppate ai tecnici e ricercatori che hanno collaborato alla realizzazione della ricerca.
Si è, quindi, presentato un quadro di attività in cui, partendo da una indagine storico - bibliografica, sono state individuate, censite, caratterizzate dal punto di vista morfologico e genetico le vecchie ceppaie di olivo sparse sul territorio pedocollinare emiliano, come brillantemente illustrato da Virginia Ughini e da Tommaso Ganino.
Gli oli monovarietali ottenuti dagli antichi olivi sono stati analizzati per valutarne il valore nutrizionale, organolettico e gli aromi, questa attività è stata presenta rispettivamente dalle relazioni da Annalisa Rotondi e da Francesca Rapparini che, come Ibimet-Cnr, hanno poi curato anche la degustazione guidata degli oli .
Alla luce dei positivi risultati scaturiti dalla ricerca,i diversi ricercatori hanno indicato che esistono concrete possibilità , selezionando gli ambienti idonei del territorio emiliano e i genotipi locali migliori, - come spiegato dal Prof. M. Tomaselli - di realizzare un'olivicoltura da reddito puntando su un olio di alta qualità .
A conclusione della mattinata il Prof. A. Fabbri ha auspicato, viste le buone prospettive delineate dal progetto appena concluso, di poter continuare la ricerca nei prossimi anni.
Anche la pausa pranzo, trascorsa piacevolmente al buffet allestito abbinando olio e cibo (a cura della Scuola Alberghiera di Serramazzoni), è stata parte integrante della giornata.
Nel pomeriggio, si è aperta la seconda sessione del convegno con gli interventi di alcuni agricoltori emiliani che hanno spiegato la loro esperienza pionieristica nella coltivazione e trasformazione dell'olio.
Molto interessante la relazione di Nino Iannotta sulle possibilità di coltivare l'olivo con i metodi dell'agricoltura biologica, utilizzando tecniche di difesa alternative e soprattutto valutando le diverse sensibilità varietali alle avversità .
Il quadro economico dell'olio d'oliva prodotto nel nord Italia è stato illustrato dal Prof. C. Giacomini il quale ha evidenziato, fra l'altro, come quasi tutti gli oli del nord Italia siano a denominazione di origine ossia come le produzioni siano di qualità riconosciuta.
Di notevole interesse anche la relazione di Ranieri Filo della Torre che ha esposto con dovizia di particolari le problematiche del mercato nazionale ed internazionale dell'olio d'oliva. La relazione conclusiva di Franco Spada ha poi presentato la positiva esperienza del Consorzio Olio Dop di Brighella.
L'intervento conclusivo dell'Assessore all'Agricoltura della Regione Emilia Romagna, Tiberio Rabboni, ha sottolineato l'organizzazione e l'alto livello tecnico scientifico del convegno e ha soprattutto ribadito il supporto della regione alla continuazione di questa ricerca, ricordando la grande importanza della coltura dell'olivo nell'ambito della sostenibilità dell'agricoltura in zone collinari marginali. Importanza riconosciuta concretamente con l'inserimento di opportunità di finanziamento nel Programma Regionale di Sviluppo Rurale 2007-2013 agli agricoltori interessanti alla coltivazione dell'olivo.